martedì 1 marzo 2011

Recensione: Scorpions - Sting In The Tail

Devo ammettere che all'annuncio del ritiro degli Scorpions alla fine del tour mondiale di supporto a questo disco, un velo di tristezza ha coperto quel giorno..
Io sono troppo giovane per aver vissuto la nascita e l'ascesa degli Scorpioni tedeschi, ma sono stati uno dei primi gruppi che ho sentito ed apprezzato, normale quindi rimanere un po' così alla notizia che Sting In The Tail sarebbe stato l'ultimo disco di una carriera stratosferica.

Quale modo migliore per chiudere una carriera basata sull'Hard Rock energico e a volte romantico (intramontabili le loro ballads)? Con un disco di sano e fottuto Hard Rock!!

L'intento era ovviamente di lasciare col botto, con un signor disco.
Abbandonati certi modernismi degli ultimi dischi (Eye To Eye su tutti) la formula scelta per il disco è la classica che ha reso grande Meine e soci, riff aggressivi e adrenalinici, melodie sognanti e una corposa base ritmica.
Basta l'opener, Raised On Rock, a ribadire chi sono stati e saranno per sempre gli Scorpions, nati per fare rock! Se non fosse per il suono e produzione perfetta sembrerebbe di essere catapultati indietro di 20 anni...
Velocità e potenza non possono mancare, come in Slave Me o Rock Zone, conditi dai classici ritornelli da stadio, imprendiscibili per questo genere!!
L'alternanza dei brani è ottima, il disco non rischia di annoiare, ad interrompere la carica di chitarre sparate al limite degli ampli ci pensano pezzi come The Good Die Yong, semplicemente da applausi, o Sly, figlia diretta di Still Loving You.

Difficile comunque descrivere la carica di questo disco, che tutto sembra che un album di addio, tanta è la classe e la freschezza contenuta nei brani. Gli Scorpions rispettano la promessa di chiudere con un top album e non una raccolta di brani-scarto, tanto per spillare gli ultimi soldi per la pensione. Impensabile che una band in questo stato di forma e creatività possa chiudere così. Vero che non questo Sting In The Tail non apporta niente di più ad una carriera costellata da grandi successi discografici, ma se ci fossero più gruppi in grado di scrivere brani di questa livello il mondo sarebbe un posto migliore.

A chiudere la carriera ci pensa The Best Is Yet To Come, da ascoltare in rigoroso silenzio e, perché no, con un fazzoletto a portata di mano, poiché la musica è prima di tutto Emozione.

Grazie di tutto Scorpions, ma per noi lo Scorpione sarà sempre vivo e pronto a pungere!

0 commenti:

Posta un commento